Trekking Geologico
Questo è solo un suggerimento per visitare il Pollino seguendo un filo logico. Ovviamente si possono pensare a temi botanici, faunistici, culturali. Primo giorno Presentazione del soggiorno con introduzione alla formazione geologica della terra e ai principali eventi geologici locali. Secondo giorno La formazione della crosta oceanica, la deriva dei contenenti: Visita a Timpa di Pietrasasso, Timpa delle Murge e Monte Pelato. I Pillows, le Ofioliti. Terzo giorno La formazione dei sedimenti calcarei e l’innalzamento della catena: Visita alla Timpa di San Lorenzo e Falconara. Quarto giorno Le glaciazioni e il carsismo, aspetti geomorfologici e vegetazionali: Escursione ai Piani di Pollino, il Pino Loricato, un fossile vivente. Quinto giorno La Valle del Mercure: La lignite, il travertino, i fossili nelle argille del lago. Visita al Museo di Storia Naturale di Rotonda (resti fossili di elefante antico, ippopotamo ed altro) L’uomo: “L’evoluzione culturale”: visita alla Grotta del...
approfondisciLa Flora
La Serra Dolcedorme (la quota più alta 2267 m.), dista circa 36 km dal Mar Tirreno e appena 25 km dal Mar Ionio; questa vicinanza al mare influenza notevolmente il clima del Massiccio. La latitudine colloca il Pollino in un contesto climatico mediterraneo (umido e piovoso d’inverno, caldo e secco d’estate), ma alle medio-alte quote (sopra i 1500 m) il clima presenta caratteri temperato-oceanici (con frequenti acquazzoni estivi e inverni nevosi). Per incontrare rilievi di pari altezza e natura rocciosa, bisogna percorrere verso nord più di 280 km: si tratta quindi di un rilievo con una posizione relativamente isolata dalle grandi cime appenniniche dell’Italia centrale e alpina, mentre a sud la Sila e l’Aspromonte non superano i 2000 m e sono geologicamente diverse dal Pollino.Infatti, un’altra peculiarità del Parco è di presentare una struttura geologica molto differenziata; questo comporta che boschi e prati si estendano su terreni di origine calcarea, argillosa, marnosa o lavica. Questo mosaico di caratteri climatici, altimetrici, e geologici e la sua posizione avanzata nel Mediterraneo rendono il Pollino una sorta di compendio della Flora, riunendo qui specie diffuse sia sulle coste marine sia in alta montagna, sia in Africa sia nel Nord Europa. La flora del Pollino è rappresentata da almeno 1500 specie delle 5600 censite nel territorio italiano, elenchiamo quindi solo quelle più rappresentative. Leccio (Quercus ilex) Quercia dominante della macchia mediterranea sempreverde, forma boschi dal livello del mare fino a quote di 1000 m. Diffusa alle basse quote del parco, lascia spazio nelle radure a numerose piante aromatiche come il mirto, il rosmarino, la salvia e la lavanda. Faggio (Fagus sylvatica) Le sue estese foreste dominano il Pollino tra i 1100 e i 1900, segnando il limite altimetrico massimo del bosco: al di sopra di esso sull’Appennino esistono unicamente le praterie di altitudine. Esistono faggete particolarmente interessanti per la presenza di esemplari ultracentenari e colonnari sul Cozzo Ferriero, Serra del Prete, la Fagosa, Pollinello, Cozzo Pellegrino, Vallata di Abatemarco. In alcune aree i faggi assumono forme particolarmente contorte tanto da meritarsi l’appellativo di “alberi serpenti”: sotto le pendici della Serra Dolcedorme nei pressi del Piano di Acquafredda e sul Cozzo Pellegrino. Ontano Napoletano (Alnus cordata) Come l’ontano nero è un albero che preferisce i terreni umidi e spesso cresce lungo i fiumi. Si distinguono per l’infruttescenza a forma di piccola pigna. L’ontano napoletano è però diffuso unicamente in Campania, Calabria e Basilicata e cresce fino ai 1500 metri di quota. Lo troviamo soprattutto lungo i fiumi Abatemarco e Saraceno: nei pressi del Monte Sparviere esiste una stazione formata da esemplari centenari e colonnari, di notevole valore naturalistico. Querce caducifoglie Comuni sono i boschi di Cerro (Quercus cerris) e di Roverella (Quercus pubescens) che si sviluppano tra i 400 e i 1000 m di quota. I boschi più interessanti di Cerro sono il Bosco Magrizzi e il Bosco di Magnano. Possiamo trovare anche il Farnetto (Quercus frainetto), una quercia poco diffusa in Italia ad areale trans-Adriatico, dalle grandi foglie, presente sui versanti ionici del Parco: nei pressi di Plataci, Cerchiara di Calabria, e sulle colline del fiume Sarmento tra San Costantino Albanese e San Paolo Albanese. Abete (Abies alba) Le faggete estese su substrati rocciosi meno calcarei, si vedono contrastare il loro dominio dall’Abete bianco: di conseguenza si viene a formare una speciale associazione...
approfondisciProdotti tipici
La Melanzana Rossa di Rotonda (Solanum aethiopicum), coltivata esclusivamente a Rotonda (PZ) rappresenta l’eccellenza dei prodotti tipici del Pollino. Tutelata come DOP è possibile comprarla fresca dai primi di agosto fino a tutto settembre e sott’olio tutto l’anno. Come ortaggi ricordiamo anche i Peperoni di senise IGP, il Fagiolo Bianco di Rotonda DOP, i formaggi, i salami ed una ricca e interessante varietà di paste fatte in...
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